21 agosto 2012

Bali, turisti nell'immondizia

L'ex paradiso indonesiano non riesce più a smaltire i rifiuti e si sta trasformando in un'immensa discarica. Colpa del boom demografico e dei troppi alberghi aperti negli ultimi anni.

 

Vedi Napoli e poi muori. Il celebre detto dell'epoca borbonica oggi è dedicato a Bali dall'esercito di turisti sconvolti dai crescenti cumuli di spazzatura in ogni angolo dell'Isola, paradiso nell'arcipelago indonesiano. All'aeroporto del capoluogo Denpasar atterrano ogni anno 2,5 milioni di uomini, donne e bambini (dato 2011), attratti dalla sua fama di bellezza incontaminata: oceani, risaie, giungle e danzatrici sinuose che si muovono al suono dei ritmi del gamelan. Ma il mito di una delle prime dieci destinazioni per le vacanze del pianeta sta facendo i conti con il prezzo del progresso, dall'aumento delle auto in circolazione alla moltiplicazione della spazzatura non riciclabile.

 

Con 42 camion vecchissimi e altri 9 che non si possono riparare per mancanza di soldi, l'Agenzia dei parchi e dell'igiene di Denpasar combatte quotidianamente contro un volume d'immondizia pari a 10 mila metri cubi di rifiuti al giorno (20 mila in alta stagione) dei quali 750 tonnellate sono oggetti di plastica, non biodegradabili. Il dato non è rivelato stavolta dalle associazioni ambientaliste ma dall'Associazione degli hotel di Bali. Secondo gli albergatori, l'Isola produce il 50 per cento di plastica in più di Jakarta, la capitale: un dato surreale fatte le proporzioni tra una metropoli di almeno 10 milioni di abitanti e questa incantevole terra emersa con meno di 4 milioni di anime.

 

L'allarme rifiuti a Bali cresce mentre fervono i lavori di ampliamento dell'aeroporto, destinato a portare ancora più ospiti sull'isola che già oggi fa fatica a smaltire i loro scarti. Ma in questo periodo c'è un motivo in più per cercare di risolvere il problema: la riunione dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) che si terrà proprio a Bali tra qualche mese, in uno dei resort fiore all'occhiello dell'arcipelago. «Fuori dalle isole esclusive - spiega l'italiano Guido Beretta, che da molti anni produce sull'Isola formaggi freschi da mucche Frisone - la realtà purtroppo non è quella idilliaca delle spiagge dorate e dei campi di riso coltivati fin sulle rive del mare. Qualunque famiglia, comitiva e singolo turista che viene qui può rendersi conto in pochi giorni della crescita demografica e delle strutture turistiche dell'isola, e restano sempre più spesso imbottigliati ore nel traffico». 

Che la raccolta e lo smaltimento non siano un'impresa facile nel delicato ecosistema isolano, dove si immatricolano 20 mila auto in più ogni anno, lo dimostra il fatto che per costruire la più grande discarica ufficiale di Suwung, vicino a Denpasar, si siano dovuti tagliare 44 ettari di mangrovie, piante cresciute principalmente sull'acqua e in prossimità delle coste. Ma lo spazio per la raccolta e il riciclaggio non basta, e infatti ad appena mezzo chilometro da Suwung c'è un'altra discarica abusiva costruita a sua volta distruggendo mangrovie. E' un fenomeno che coinvolge praticamente tutti i distretti balinesi, con l'immondizia occultata ovunque in luoghi remoti ma anche alla luce del sole, con gravi ripercussioni sulle falde idriche e l'igiene del suolo (dove spesso razzolano polli e maiali destinati a sfamare le famiglie) e dell'aria, infestata ovunque dall'odore di gomma bruciata e sostanze decomposte prese d'assalto da nugoli di insetti, ratti e serpenti. Secondo un dirigente dell'Agenzia, Dewa Anom Sayoga, solo 5.700 dei 10 mila metri cubi di rifiuti prodotti ogni giorno finiscono nella discarica ufficiale di Suwung per essere sottoposti a un qualche riciclaggio. Il resto è sparso tra depositi illegali ricavati nei campi, alle periferie delle aree urbane e dei villaggi, spesso direttamente lungo le spiagge. 

Anche se la maggiore concentrazione d'immondizia pro-capite non raccolta (2,8 chili al giorno ciascuno) si trova nelle zone rurali, dove non arrivano troppi occhi estranei, né le città né i tradizionali luoghi di attrazione turistica come la celebre spiaggia di Kuta riescono più a nascondere lo scempio, denunciato da parecchi visitatori con foto e video piazzati spesso su Youtoube. Una ferita all'orgoglio isolano, ma anche un grido di impotenza e di allarme da parte di gruppi ambientali, amministratori locali e aziende che vivono di turismo sostenibile.

(L'Espresso)

18 agosto 2012

Cina: una bambola gonfiabile per far rallentare gli automobilisti.


L'idea è di un'anziana cinese che, stanca del passaggio di automobili che percorrono a velocità altissima la strada attigua alla sua abitazione, ha deciso di sistemare una bambola gonfiabile nei pressi delle strisce pedonali. 
Secondo i siti cinesi che hanno segnalato la notizia l'iniziativa avrebbe riscosso buoni esiti: gli automobilisti, incuriositi dalla bambola vestita di lingerie rossa, rallentano nei pressi dell'albero al quale è legata.






(Repubblica)

Oceano mare di Alessandro Baricco


 Consiglio vivamente di concedersi il piacere di questa lettura. E' stato il mio compagno di viaggio questa estate. Proprio mentre lo leggevo mi trovavo a Biarritz in Francia, sulla spiaggia dell'Oceano Atlantico.





"Dove inizia la fine del mare? O addirittura: cosa diciamo quando diciamo: mare? Diciamo l'immenso mostro capace di divorare qualsiasi cosa, o quell'onda che ci schiuma intorno ai piedi? L'acqua che puoi tenere nel cavo della mano o l'abisso che nessuno può vedere? Diciamo tutto in una sola parola o in una sola parola tutto nascondiamo? Sto qui, a una passo dal mare, e neanche riesco a capire, lui, dov'è. Il mare. Il mare."



"La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l'ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide. L'ultima è una vela. Bianca. All'orizzonte".




7 agosto 2012

Offerta viaggio Dublino!


Cedo viaggio per due, al costo di 400 € a persona ( incluso costo cambio nominativo dei biglietti aerei ryanair), destinazione Dublino!

Aereo diretto da Palermo e hotel in posizione centrale ( 24-25 parliament street).

Partenza in data 23 agosto e ritorno il 30 agosto.

Per maggiori informazioni contattare il numero seguente: 3394925827






5 agosto 2012

Il venditore di ghiaccio

Tempo fa ho partecipato con questo racconto ad un concorso di scrittura (arrivando tra i semifinalisti). Non avendo vinto non è stato pubblicato nei Subway. L'ho  ritrovato e quindi ho pensato di pubblicarlo nel blog! Spero vi piaccia! :)


In Sicilia, in una piccola borgata vicino il mare, negli afosi pomeriggi estivi degli anni '40, succedevano solitamente cose magnifiche una di queste era: " il signore che portava il..."<< Ghiaccio, ghiaccio!>> era il grido tipico e abitudinario con il quale il prestante e abbronzato ambulante, soprannominato "ù ghiacciularo", richiamava l'attenzione, giungendo con un carrettino a mano, trasportando blocchi di ghiaccio.
Le persone più benestanti lo abbordavano e in cambio di cinque lire offriva loro una porzione di quel ghiaccio invitante e fresco che permetteva di rendere dissetanti le loro bevande e di mantenere i propri cibi. C'era chi, conoscendo l'orario del suo passaggio, giungeva dai vicoli più lontani. Non c'era tempo per mettere nemmeno le ciabatte o per vestirsi, quasi tutti erano scalzi e c'era chi si presentava all'appuntamento perfino in mutande. Si riconosceva il rumore del carretto che si faceva largo in piazza; si smetteva di fare qualsiasi cosa per arrivare di corsa là dove lui si fermava.
Improvvisamente la strada principale, resa deserta dalla calura estiva, veniva inondata da una miriade di bambini che sgusciavano animatamente e furtivamente dalle proprie case e quindi dal controllo dei genitori. Tutti i bambini erano pronti e attenti attorno al carrettino e da quel momento non ci si poteva più permettere nessuna distrazione. Quando ù ghiacciularo tagliava con martello e scalpello il ghiaccio, per ottenere le giuste dimensioni in base a quanto richiesto, gli sfuggivano una moltitudine di frantumi che si sarebbero sfaldate al suolo se non ci fossero stati i bambini, che velocemente se ne appropriavano, lottando giocosamente l'uno con l'altro, rinfrescando solo per qualche istante il loro palato ma traendone un godimento immenso. Gino reggeva un bicchiere d'acqua ormai bollente con la speranza di poterlo riempire di ghiaccio e potersi dissetare. Carlo, col secchio riempito alla fontana,bagnava gli amici per giungere alla prima postazione. Mariuccia aveva, già prima di cominciare,le trecce bionde scompigliate per la troppa furia che aveva nel farsi largo tra la combriccola dei suoi morosi. C'era chi ormai da anni, soprattutto Francesco, aveva fatto esperienza e aveva calcolato la giusta misura e inclinazione che gli potesse garantire maggiori risultati, infatti come per magia le briciole di ghiaccio finivano puntualmente e direttamente dentro la sua bocca avida e spalancata! Abili erano le bambine che tutto il giorni saltavano la corda, ripetendo allegramente la canzoncina che all'incirca recitava così:<< A bì bo chi sta sotto non lo so, ma ben presto lo saprò, a bì bo>>.
Quando ù ghiacciularo aveva esaurito le richieste, i clienti in fretta e in furia andavano via con i secchi colmi, ma angosciati e inseguiti da ragazzini che ne chiedevano un pò in elemosina. Il venditore si affrettava a tornare sulla sua via, benchè soddisfatto del suo guadagno esausto per aver dovuto tenere a bada quei diavoli infuriati. La combriccola dei bambini però, non andava subito via; restava ancora un pò, sulla macchia umida, che il carrettino inevitabilmente aveva lasciato, a vantarsi delle proprie vittorie e a beffeggiare chi, meno fortunato, non era riuscito nemmeno a prenderne la quantità pari  a un fiocco di neve. C'era chi ancora a mani giunte, teneva una quantità "enorme" di polvere di ghiaccio e si affrettava a correre verso casa con la speranza di farla toccare o assaggiare ai suoi familiari.
Questo succedeva ogni "benedetto" sabato pomeriggio alle tre! Ogni sabato; stessa scena e stessa foga. L'unico bambino che non partecipava a questa festa, era Tommasino, il figlio del venditore che ogni tanto, proprio lui, guidava il carrettino sentendosi importante, quando tutti gli altri bambini lo guardavano ammirati e stupiti. Suscitava le invidie di tutti; era quasi il "padrone dell ghiaccio", colui che poteva averne una quantità illimitata e sicuramente di qualità superiore. Poteva scegliere i pezzi più limpidi e trasparenti nella bottega del padre, non solo per dissetarsi, ma si diceva che addirittura nelle giornate di scirocco, si rinfrescava in una tinozza piena di ghiaccio!
In verità ogni tanto pensava a come sarebbe stato contento: guadagnarsi ciò che aveva sempre avuto, divertendosi con gli amici.
Desiderava portare anche lui un trofeo alla mamma e chissà se non ne avrebbe ricavato un bel bacio affettuoso come quelli che Pinuccia stampava sul viso di suo figlio Marcuzzo, facendolo arrossire proprio tutto. Invece stava lì, quasi sprezzante, sopra al carretto, spettatore della festa altrui, sorridendo tra sè per nascondere la sua profonda tristezza. Avrebbe voluto ottenere la felicità.
Uno di questi pomeriggi, qualcosa di veramente sorprendente ed inaspettato avvenne, come un incantesimo, che spezzò la festosa monotonia; improvvisamente si alzò una voce gaia dalla folla dei bambini, forse fu Stefano il più coraggioso di tutti a gridare: << Vieni giù!>>, e all'istante la guancia di Tommasino si rigò di una lacrima fredda, simbolo del ghiaccio dell'anima che si scioglie!


3 agosto 2012

Lo sapevate che?


Nel 2010, mentre si sottoponeva a un'operazione a cervello aperto, lo statunitense Roger Frisch, del Minnesota, ha:


Suonato il violino.


 Il violinista dell'orchestra del Minnesota ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico per risolvere un problema neurologico che gli causava continui tremori alla mano, debilitanti per il suo lavoro. L'operazione è avvenuta in anestesia locale - il cervello è privo di recettori del dolore - mentre Frisch suonava il violino affinché i medici riuscissero a individuare il punto giusto da stimolare con particolari elettrodi. L'intervento è perfettamente riuscito e Frisch è tornato ad esibirsi un mese dopo.


Se il cervello di un uomo manda onde delta, vuol dire che:


Sta dormendo profondamente. 


Le onde Delta sono le onde cerebrali più lente di
una persona in vita: il ritmo è tipicamente compreso tra gli 0,5 e i 4 Herz e sono
caratteristiche di uno stadio del sonno profondo. Le onde Beta sono invece tipiche
dello stato di veglia, hanno una frequenza che varia dai 14 ai 30 Herz e sono associate alle normali attività di sopravvivenza e di valutazione degli stimoli provenienti dal mondo esterno.


Il cervello di Albert Einstein pesava:



Meno della media.


 Poco dopo la morte di Albert Einstein, nel 1955, il suo cervello fu
rimosso e pesato. Pesava 1230 grammi, meno della media per un uomo adulto (1400
grammi). La dimostrazione che in casi non patologici, peso e dimensioni del cervello
non sono direttamente proporzionali alla sua resa.


Quanti numeri è possibile ricordare consecutivamente al primo ascolto?


Da 5 a 7.


Secondo il "Digit Span", un test che serve a valutare la memoria
a breve termine e consiste nel provare a tenere a mente al primo ascolto sequenze di cifre di lunghezza crescente. I neuroscienziati hanno notato che un soggetto sano riesce a memorizzare e ripetere in media 5/7 cifre.



Durante il sonno REM, i muscoli sono:


Come paralizzati.


 Durante il sonno REM ("Rapid Eye Movement", caratterizzato cioè da
un rapido movimento oculare) avviene una drastica diminuzione del tono muscolare.
i muscoli sono come paralizzati ed è la fase in cui tipicamente si sogna. Si pensa che
la semiparalisi dei muscoli in questo stadio sia una sorta di "precauzione" che il nostro
corpo prende per evitare che nel sonno ci si metta a mimare i movimenti dei propri
sogni.


Quanti neuroni riesce a simulare il cervello artificiale più potente mai inventato? 


10 mila neuroni. 

Il supercomputer Blue Brain è un cervello virtuale costruito dagli scienziati dell'École Polytechnique Fédérale di Losanna in collaborazione con IBM. Si tratta di un progetto titanico volto a simulare le funzioni di un cervello umano con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. Per riprodurre le funzioni di ogni singolo neurone occorre la potenza di un normale laptop da scrivania. L'obiettivo è quindi ancora lontano: ad oggi i ricercatori sono riusciti a riprodurre l'equivalente di una colonna corticale di ratto, ossia 10 mila neuroni circa. Il cervello umano è costituito da circa 100 miliardi di neuroni e altrettante cellule di supporto (cellule gliali).


Quale di questi termini indica il contrario di déjà-vu, ossia la sensazione che una situazione già vissuta sia del tutto nuova? 


Jamais vu.

 Il jamais vu (in francese "mai visto") è il contrario di déjà vu e consiste nell'incapacità di riconoscere una persona o una situazione già vista e famigliare o nella momentanea inabilità di dire come si scrive o si pronuncia una parola nota. Si tratta in sostanza di una temporanea amnesia le cui ragioni, come del resto quelle all'origine del déjà vu, sono ancora oggetto di dibattito nel mondo scientifico.

L'autoscopia è: 


La sensazione di vedere se stessi o i propri organi interni dall'esterno.

Come in uno specchio, viene definita "autoscopia" e si verifica solitamente durante particolari condizioni psichiche generate, per esempio, durante una seduta di ipnosi o in condizioni patologiche come l'isterismo.


La spessa striscia di fibre che separa i due emisferi cerebrali è chiamata:


Corpo calloso. 

Se potessimo scoperchiare la scatola cranica, il cervello ci apparirebbe diviso in un emisfero destro e un emisfero sinistro. Il corpo calloso è il complesso fascio di fibre nervose grazie al quale i due emisferi comunicano tra loro. C'è chi sostiene che le sue funzioni non siano ancora del tutto conosciute: esistono infatti casi di assenza congenita o di asportazione chirurgica del corpo calloso che non sembrano causare evidenti disturbi.


La possibilità che la precognizione - ossia la capacità di prevedere situazioni future - non sia totalmente frutto del caso è: 


Una possibilità su 1.034.

Secondo una recente review di due studiosi americani (Honorton e Ferrari) che hanno vagliato 309 esperimenti scientifici sulla precognizione, ci sarebbe una possibilità su 1.034 (pari allo 0,096%) che i presentimenti non siano frutto di un caso. Ma le interpretazioni dei risultati di ricerche come questa rimangono controversi.


(focus)

La sonda che troverà la vita su Marte


Il rover più grande e sofisticato mai costruito è in arrivo su Marte. Dove con i suoi strumenti - dalle telecamere in 3D al laser - cercherà le tracce lasciate da eventuali forme di vita.



Ecco come funziona.


Una volta raggiunta la superficie marziana, il rover Curiosity darà vita alla più complessa analisi del suolo e delle rocce marziane mai compiuta finora. Tutto grazie a una serie di strumenti che riusciranno, forse, a rispondere alla domanda: "Ci fu e c'è vita su Marte?".

Ecco quali sono e che cosa cercano i principali strumenti del rover. 


A) Vi sono due Mastcam. Telecamere in grado di riprendere immagini ad alta e bassa risoluzione e per la prima volta anche dei video.

B) Mahli. Un microscopio per le analisi di minerali e strutture rocciose. Attraverso la macchina fotografica di bordo si potranno fotografare oggetti di 12,5 micrometri (più piccoli di un capello umano)

C) Mardi. Fotocamera puntata verso il basso che permetterà di riprendere le fasi di atterraggio di Curiosity. Sarà utile per scegliere i primi spostamenti di Curiosity una volta atterrato

D) Apxs. È uno strumento che misurerà l’abbondanza degli elementi chimici nelle rocce e nei suoli

E) Chemcam. È uno strumento dotato di un laser, di un telescopio e di un analizzatore di spettro. Avrà il compito di studiare le rocce che si trovano ad un’altezza di vari metri. Il laser potrà vaporizzare le rocce la cui composizione sarà analizzata dalle altre parti dello strumento. 

F) Chemin. Individuerà le abbondanze dei minerali delle rocce. Ciò permetterà di individuare le caratteristiche dell’ambiente in cui le rocce si formarono 

G) Sam. Si tratta di un grosso strumento in grado di rilevare la presenza di elementi e di molecole che solitamente sono associate ad organismi viventi. 

H) Rad. Misurerà i raggi cosmici e le particelle solari che arriveranno attraverso l’atmosfera marziana.

I) Dan. E’ uno strumento in grado di rilevare l’abbondanza e a quale profondità nel suolo vi sono idrogeno e ossidrile (OH), indispensabili per rilevare la presenza di ghiaccio e acqua. 

J) Rems. Si tratta di una vera stazione meteorologica che rileva pressione atmosferica, umidità, temperatura, velocità del vento e radiazione ultravioletta.

K) Medli. E’ uno strumento composito che rileverà temperatura e pressione esercitate dall’atmosfera sul rover durante la fase di discesa.


(focus)

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