"Lei (e lui)... o anche Lui (e lei)
Gli organi genitali ci condizionano più di quanto immaginiamo. Un dossier e due copertine diverse, personalizzate in base al genere, (visibili nelle ultime pagine della versione sfogliabile) vi guidano alla (ri)scoperta di vagina e pene."
Lei/evoluzione della vagina timida:Nel passaggio evolutivo che ha
dato origine alla nostra specie,gli organi riproduttivi delle femmine umane
hanno subito un cambiamento di grande impatto,che ha posto le basi per la
monogamia: con l'acquisizione della posizione eretta,la vagina è diventata meno
visibile,nascondendo il periodo di ovulazione. Negli altri mammiferi,infatti,le
femmine segnalano vistosamente quando sono fertili,per attrarre i maschi e
stimolarne la competizione. E tra i maschi vince chi,in quel periodo,riesce a
fecondarne di più, trasmettendo così i propri
geni.
Nascosta.
Nella nostra specie,invece, i maschi non sanno quando le femmine sono fertili e per avere più chance di riprodursi devono accoppiarsi con loro(e restare con loro,accudendole)per tutto il tempo. Il rapporto tra maschi e femmine è diventato da occasionale a (quasi) costante. Ha favorito la monogamia,che consente al maschio di essere sicuro della sua paternità in cambio di una maggiore attenzione verso le femmine e di un aumento nella durata della copula(da8,2 secondi nello scimpanzé a 120 nell'uomo). Ma ha anche eliminato la competizione tra maschi. Che per questo hanno testicoli più piccoli e producono meno spermatozoi:da 200 a 500 milioni a eiaculazione,rispetto al doppio degli scimpanzé.
Lui/evoluzione...al pene 2.0Perchè, a differenza di quello di quasi tutti i mammiferi,il pene umano non è dotato di un osso e di un muscolo per estroflettersi a piacere? E non ha spine, come gli scimpanzé? Grazie a osso e muscolo, i mammiferi muovono il membro volontariamente,come una zampa. L'uomo,invece, ha perso il controllo volontario sull'erezione.
Garantito in salute.
Due ricercatori,l'andrologo Emanuele Jannini e il biologo Alessandro Cellerino,si sono chiesti perché. E si sono dati una risposta elencando le situazioni nelle quali il maschio non ha erezione spontanea: le malattie organiche e psichiatriche,in condizioni ambientali negative. L'erezione non si verifica,cioè, quando può portare alla generazione di individui a rischio: o per le malattie del padre o per l'ambiente. Per questo la mutazione si è dimostrata vantaggiosa:ha consentito la riproduzione solo a maschi sani in ambienti sicuri. Il dilemma delle spine è più complesso. Per David Kingsley,genetista della Stanford University (USA), sono utili per "estrarre" dalla vagina gli spermatozoi lasciati da accoppiamenti con altri maschi. <<ma con l'arrivo della monogamia>> dice Mauro Mandrioli,genetista all'Università di Modena <<per l'uomo estrarre gli spermatozoi altrui è diventato meno utile>>.
Lei/nomi: da frittella a filippa
Le parole che designano il sesso femminile-in Italia 595- manifestano spesso sgomento e ammirazione per un sesso misterioso che racchiude il segreto della vita... ma pure, ha notato Dario Fo,la misoginia cattolica in termini come fessa,sorca(ratto),patacca. Ne evidenziano la recettività: borsa, padella, patta,scodella, ma anche fodero, vagina. Altre varianti divertenti: chitarrina, finestrella, firillacchera, fischiarola, fru fru,acquasantiera,cicciabaffa,parpagnacca,peluche,zampogna,gatta,passera,vongola,fragola,prugna,gnocca,lasagna,bernarda,sorella,filippa,siora luigia,trappola,palude,tana.
Secondo uno dei più antichi miti della storia,risalente a circa 6 mila anni fa e attributo a un popolo mesopotamico, I sumeri, i due fiumi che assicuravano loro la vita, il Tigri e l'Eufrate, erano una produzione del membro eretto del dio Enki. Gli antichi Egizi attribuivano ai genitali maschili un ruolo ancora più importante:il dio creatore,Atum( e dopo di lui anche Osiride),spiegava infatti ai sacerdoti <<io creai da solo ogni essere vivente;il mio pugno divenne la mia sposa. Ho copulato con la mia mano>>. Insomma aveva fatto tutto da solo, masturbandosi, e così era raffigurato in una statua del periodo arcaico. L'altra "metà" coinvolta nella riproduzione, d'altronde, ha avuto onori e riconoscimenti altrettanto significativi nel corso di tutta la storia: delle statuette delle veneri preistoriche, simbolo della fertilità, fino al clamoroso omaggio del dipinto L'origine del mondo del pittore francese Gustave Coubert.
Lui/ nomi: da maritozzo a pacco
In italiano, il sesso maschile ha 2 record: ha il più alto numero di termini(1.047) ed è la parolaccia più usata. Del resto, notava lo scrittore Italo Calvino, il termine "cazzo" ha un'espressività impareggiabile. Ed è un jolly linguistico:indica stupidità (cazzone,cazzata),abilità (cazzuto), ira(incazzarsi),noia(scazzato);problemi(cazzi miei). I sinonimi si riferiscono a oggetti (arnese,attrezzo,pacco,manico,verga,mazza,fra mazza,cannone,pistone),animali(uccello,pesce,biscia,cefalo),vegetali(banana,cetriolo,fava),parti anatomiche(terza gamba),cibi(babà,biscotto,salame),ironie(pendolino,sciupavedove,tronchetto della felicità).
Lei/fisiologia:l'imene? Sono 4
Dal punto di vista biologico non è affatto chiaro a che cosa serva l'imene,una membrana che protegge l'apertura della vagina. Forse come barriera nei confronti di infezioni vaginali,ma potrebbe anche non avere alcuna utilità. Se non perché, fino a qualche decennio fa, era considerato la prova(peraltro poco affidabile) di verginità,condizione spesso richiesta alle spose.
Varietà.
Sparita questa funzione,oggi non se ne parla quasi più. E pochi sanno che non c'è un solo tipo di imene,ma almeno 4. Può infatti essere ad anello(il più comune, quello che più facilmente si rompe in un rapporto sessuale), a setaccio(abbastanza raro), cioè forato in modo da far passare i flussi mestruali, superelastico(in genere si rompe solo con il parto), e imperforabile(raro) che deve essere aperto chirurgicamente.
Fabbriche di vita.
Ovazioni meritate:gli organi genitali hanno lavorato sodo per noi per milioni di anni,producendo in collaborazione,secondo i calcoli del demografo americano Carl Haub,almeno 112 miliardi e 600 milioni di uomini(dei quali oggi ne vivono 7 miliardi) solo negli ultimi 50 mila anni,una cifra che (anche senza tenere conto della complessità della produzione) nessuna industria moderna può sognarsi di eguagliare neppure lontanamente. E continuano ad avere un ruolo fondamentale, non solo nella riproduzione, ma in tutti gli aspetti della nostra vita. Non ci credete? Basta pensare alla quantità di nomi con cui li definiamo:secondo i conti di Vito Tartamella, sono almeno 1,047 quelli usati solo in Italia per definire "lui" e poco meno di 600 quelli per "lei".
Genitali in vista.Le raffigurazioni di pene e vagina alternano, invece,periodi di grande popolarità a periodi di soppressione quasi totale. In ambo i casi si tratta di testimonianze della loro importanza:si nascondono o censurano solo le cose che si temono, non quelle a cui siamo indifferenti. E tutta la storia dell'arte, dei mehrir(monoliti verticali di forma fallica della preistoria megalitica europea) fino alle incisioni erotiche del pittore spagnolo Pablo Picasso,ruota, in modo evidente o nascosto,attorno a loro. La più antica raffigurazione di un fallo risale a circa 28 mila anni fa, ha misure molto vicine al reale e si discute se sia stato utilizzato come "potente" utensile impiegato per scheggiare le pietre o come gingillo erotico. Mentre statuette di donna con la vagina in forte evidenza sono le prime forme di scultura nella storia dell'umanità. E antichissimi riti fallici (talvolta in forma censurata,come la corsa dei "Ceri di Gubbio") o feste dedicate alla fertilità femminile sono tuttora celebrati in tutto il mondo.
Irresistibili.
Altrettanto permeati ne sono la letteratura(famosi e divertenti omaggi ai genitali sono due sonetti di Gioacchino Belli: Er padre de li santi e La madre de le sante), il cinema e, più recentemente,la pubblicità. D'altronde non c'è da stupirsi. Il fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud, li considera alla radice di una delle due pulsioni basilari che guidano l'uomo: la libido. Il piacere sessuale, frutto della multimillenaria collaborazione tra "pisello" e "patata", è indubbiamente il massimo a cui l'uomo può aspirare. Per questo i due organi genitali dominano le nostre emozioni e le nostre aspirazioni. Se ci pensate bene, è quasi sempre per "favorire il loro incontro" che noi ci vestiamo, pettiniamo, laviamo,profumiamo,lavoriamo, corriamo in auto,cerchiamo il successo, combattiamo. Non abbiamo peraltro inventato niente: le nostre esibizioni non sono molto diverse da quelle dei pavoni, dei gorilla o dei leoni. Anche se poi, dopo tanta ostentazione pubblica delle nostre qualità, l'incontro tra i due protagonisti viene, nel mondo umano, relegato alla sfera intima. E va trattato con attenzione:perché oltre che amore può talvolta significare anche sfruttamento,malattie,figli illeggittimi,incesto,gelosia,adulterio,abbandono,faide,abusi,stupro.
E se... non li avessimo?
Per capire quanto sia determinante il loro ruolo nella nostra esistenza quotidiana,basta fare un giochino: provare a pensare che non ci siano più. Supponiamo che si trovi un altro modo,asessuato(come ne esistono in natura), per assicurare la riproduzione della specie. E che quindi l'evoluzione finisca per considerarli inutili ed eliminarli. Che cosa succederebbe? Innanzitutto senza di loro, e quindi senza il sesso, tutto perderebbe di "sapore". Basta pensare ai capolavori della letteratura: ai romanzi di Marcel Proust o ai poemi di Dante Alighieri costruiti(nonostante il primo fosse omosessuale) sulle loro passioni per donne come Albertine e Beatrice: non esisterebbero più. Per non parlare di un grande romanzo della letteratura inglese, L'amante di Lady Chatterley(di David Herbert Lawrence),che sembra abbia dato vita al nome oggi più comune in Inghilterra per definire il pene: " John Thomas"( come il protagonista chiamava "lui").
Disoccupazione.
Svanirebbero affreschi di Giotto, Michelangelo, dipinti di Leonardo da Vinci, Tiziano,Rubens, Goya. Statue di Fidia, Canova, Moore,opere di Omero(immaginate l'Iliade senza Elena?), di Shakespeare e di Mozart. Per strada non incontreremmo più le coppiette, i negozi sarebbero disadorni e puramente funzionali, i vestiti sarebbero semplici, essenziali e senza fantasia,mentre la pubblicità sarebbe dimezzata. Rimarrebbero disoccupati i parrucchieri, gli stilisti, i fioristi, i produttori di cosmetici e, ovviamente, anche le prostitute. Sparirebbero strumenti di seduzione come i gioielli, i profumi, i fiori, le creme solari(perché nessuno si abbronzerebbe più), automobili come la Ferrari e la Porsche. E diremmo addio a Viagra e afrodisiaci di ogni genere e tipo. E anche le religioni sarebbero ribaltate:niente più clausure,astinenze,censure,misoginie e omofobie,insieme ad almeno due dei 10 comandamenti("non commettere atti impuri" e "non desiderare la donna d 'altri"). Certo,poi ci sarebbe anche qualche effetto positivo:incidenti d'auto in meno,meno risse e meno omicidi. La parità tra i (non più) sessi. E se l'effetto fosse retroattivo, cambierebbe l'intero corso della storia. Come? Difficile dirlo;ma se diamo ragione a Freud, che vede presenza di influssi sessuali in quasi tutte le nostre azioni, la storia avrebbe uno sviluppo molto più lento.
Pulsioni dirottate.
E forse vivremmo ancora tutti di caccia e raccolta di frutti, come i nostri progenitori di 100 mila anni fa. Ci sarebbero probabilmente molte meno guerre e meno competizione. Ma forse l'eliminazione del sesso non basterebbe a eliminare la violenza. Perché tutte le pulsioni legate oggi alla seduzione e al gioco sessuale sarebbero probabilmente dirottate verso il semplice potere. Un mondo piacevole?
Lui/ fisiologia: il pisello asimmetrico
In uno studio premiato con l'"Ignobel", un premio ironico dedicato alle ricerche più inutili, Chris McManus dello University College di Londra aveva accertato che, in 107 sculture di epoca classica, quasi sempre il testicolo sinistro era scolpito più grande e più in basso di quello destro. E aveva attribuito questa stranezza al fatto che i Greci credevano che il sinistro fosse "addetto" alla produzione di femmine.
Sinistrorso.
Ma se questa credenza è falsa, la strana asimmetria dei testicoli è stata invece confermata da studi "sul campo"(con ricercatori inviati a curiosare nelle docce delle piscine!): i 2/3 dei maschi hanno il testicolo sinistro più grande e più basso. L'asimmetria è misteriosa perché non ci sono differenze di "ruolo" tra i 2 testicoli. Altrettanto misteriosa è l'asimmetria frequente del pene: nel 85% degli uomini tende a destra.
Lei/arte: da tabù a origine del mondoIl nudo femminile domina la storia dell'arte, ma l'oscuro oggetto del desiderio(la vagina) è stato meno presente nelle tele, nel corso dei secoli,degli attributi maschili. Anche per questioni pratiche:"dal vero" è meno in evidenza. Dopo essere stata molto visibile nelle statuette delle veneri preistoriche e poi negli affreschi romani di Pompei, sparisce per secoli, soprattutto durante il Medioevo, periodo in cui in Europa si impone la censura della Chiesa.
Nuda e cruda.
Riappare nel Rinascimento in una sorta di kamasutra: I modi di Marcantonio Raimondi, dove spicca in alcune posizioni erotiche. Ma mentre in Occidente nessuno oserà ancora per secoli riprodurre il sesso femminile nel dettaglio, in Giappone alcuni dei maggiori artisti, Katsushika Hokusai e Kitagawa Utamaro, la mettono in mostra con dovizia di particolari. In Europa questo accadrà solo alla fine dell'800 per opera del pittore francese Gustave Courbet, che scandalizzerà i moralisti con L'origine du monde.
Pudore maschile.
Ma fu la fine di un tabù: da allora molti artisti non si fecero più problemi a mostrare l'anatomia femminile senza veli: dalle sculture di Auguste Rodin, alle incisioni erotiche di Picasso. E oggi una delle star dell'arte contemporanea è un'artista neozelandese di 30 anni, Hazel Dooney, che mette in mostra i genitali femminili in disegni stile pop art. C'è quasi un'inversione nel senso del pudore: sono i " gioielli indiscreti" del maschio,come li chiamò il filosofo Denis Diderot, a essere oggi meno esposti e a ricoprire, non solo nell'arte, un ruolo di secondo piano.
Lui/arte: dalle ville alle foglie di fico
Gli attributi maschili erano disegnati con precisione già nella Grecia antica. I bronzi di Riace erano eroi con gli organi sessuali in evidenza a simboleggiare virilità e forza. I Romani davano ampio spazio al pene nelle pitture erotiche(per esempio a Pompei), ma anche nelle decorazioni delle ville patrizie,come simbolo del potere. Era così importante che le sue dimensioni costituivano un requisito per fare carriera nell'esercito in guerra erano scagliati contro i nemici proiettili di piombo con incisi riferimenti al pene e a un suo possibile uso punitivo.
Censura totale.
tutto fin,però, con l'affermarsi della religione cristiana e di una cultura sessuofobica. Nel Medioevo il nudo fu usato quasi solo per raffigurare Adamo ed Eva, simbolo della vergogna causata dalla nudità, e spesso coperto con foglie. Nel Rinascimento l'uomo tornò al centro dell'universo, e il pene riapparve nella pittura e nella scultura.
Da lui a lei.
il nudo maschile era più comune di quello femminile. E nacque l'interesse per l'anatomia, con rappresentazioni realistiche, come l'Uomo virtuviano di Leonardo. Dal secolo successivo "lui" è di nuovo tabù, mentre c'è sempre più spazio(per esempio,oggi, nella pubblicità) per "lei". I genitali maschili, salvo poche eccezioni(i corpi deformi di Francis Bacon e le foto di Robert Mapplethorpe),rimangono nascosti.
Lei/ animali: vagine labirintiche, a cavatappi e simili-piselli
Sono forse le anatre le femmine con la vagina(a dire la verità è un ovidotto) più curiosa. Non è infatti un semplice canale, ma un complesso labirinto nel quale la femmina può indirizzare il pene maschile o verso vicoli ciechi o verso le uova da fecondare.
Antistupro.
Poiché l'accoppiamento tra anatre è spesso un vero e proprio stupro,l'unico modo per scegliere il partner risiede nel bloccare i maschi indesiderati deviando su "binari morti" i loro spermatozoi. Una strategia usata anche dai maiali,nei quali al pena a forsa di cavatappo corrisponde una vagina altrettanto complessa. Molto più decisa + invece la strategia delle iene macchiate: le femmine, infatti hanno un clitoride molto lungo,non troppo dierso dal pene maschile. Questo perché le femmine hanno,fin dalla fase embrionale,un altissimo tasso di testosterone, che le rende dominanti nel branco.
Lui/animali : spermatozoi da record ed emi-peni
In molte specie animali, il pene non possiede una struttura semplice come quella umana. Nella maggior parte degli insetti, per esempio,l'organo genitale maschile è dotato d spine ed escrescenze, che servono per "agganciarsi" alla femmina e assicurare quindi il maschio della paternità. Altro metodo usato per essere certi di essere padri è usare spermatozoi grandissimi:il moscerino Drosophila bifurca li produce lunghi circa 5 cm, 1.000 volte più di un umano.
Uccelli: subdotati o superdotati.
Molti rettili,invece,hanno una doppia struttura:due "emipeni"(dotati di spine) che sono usati alternativamente durante gli accoppiamenti. Nella maggior parte degli uccelli,infine,la "dotazione maschile" non esiste. Quando c'è,però, può avere dimensioni imbarazzanti:è proprio un uccello, l'anatra argentina Oxyura vittata, che detiene il record per il pene più lungo in relazione al corpo.
Lei/ salute: cultura e tranquillitàGli organi genitali femminili vanno in crisi quando si è troppo magri, stressati, quando si hanno malattie gravi, anche psichiatriche. Ma la capacità di riproduzione femminile si può bloccare ancora più a monte, con l'inibizione del desiderio.
Relax.
Niente desiderio se lei è stanca, impegnata nella crescita di un bimbo, preoccupata, se percepisce l'ambiente circostante come non sicuro, se non si sente desiderata, se non si sente piacente, se è adirata. Non si tratta quindi di malattie e non sono fattori risolvibili con una pillola di ormoni, come spesso si fa. A questi fattori si aggiungono quelli culturali<. dalle donne ci si attende che svolgano un ruolo passivo. Ma un sano sviluppo della sessualità richiede coscienza dei propri desideri e delle proprie pulsioni. E la capacità di andare alla ricerca della loro soddisfazione. Infine attenzione ai farmaci che deprimono il desiderio: gli antidepressivi, gli antiglicemici, gli antiipertensivi.
Lui/ salute: sport e niente fumo
Per funzionare in modo normale il pene richiede che le arterie cavernose, cioè i vasi che portano il sangue ai corpi cavernosi del pene,siano libere. Per questo i problemi erettili del pene sono anche una spia della salute cardiovascolare. Quindi qualsiasi intervento cardioprotettivo è protettivo anche della sua funzionalità. E viceversa; fumo, sovrappeso,sedentarietà,eccesso di colesterolo,ipertensione, iperglicemia sono tutti fattori di rischio per l’erezione.
Entro i 40 anniLa salute dei genitali maschili si difende quindi muovendosi di più e mangiando meno,riducendo i cibi contenenti colesterolo e quelli ricchi di zuccheri, con una dieta ricca di vegetali,non fumando. Uno studio dei ricercatori dell'Harvard University ha dimostrato che obesità e fumo sono le prime cause di rischio per la disfunzione erettile mentre una regolare attività fisica riduce il rischio. Un altro studio ha dimostrato che,per essere efficace, il cambiamento dello stile di vita deve avvenire prima dei 40 anni:una volta che il calibro delle arterie cavernose è ostruito, è difficile tornare indietro con modifiche dello stile di vita.
Gli organi genitali ci condizionano più di quanto immaginiamo. Un dossier e due copertine diverse, personalizzate in base al genere, (visibili nelle ultime pagine della versione sfogliabile) vi guidano alla (ri)scoperta di vagina e pene."
Nascosta.
Nella nostra specie,invece, i maschi non sanno quando le femmine sono fertili e per avere più chance di riprodursi devono accoppiarsi con loro(e restare con loro,accudendole)per tutto il tempo. Il rapporto tra maschi e femmine è diventato da occasionale a (quasi) costante. Ha favorito la monogamia,che consente al maschio di essere sicuro della sua paternità in cambio di una maggiore attenzione verso le femmine e di un aumento nella durata della copula(da8,2 secondi nello scimpanzé a 120 nell'uomo). Ma ha anche eliminato la competizione tra maschi. Che per questo hanno testicoli più piccoli e producono meno spermatozoi:da 200 a 500 milioni a eiaculazione,rispetto al doppio degli scimpanzé.
Lui/evoluzione...al pene 2.0Perchè, a differenza di quello di quasi tutti i mammiferi,il pene umano non è dotato di un osso e di un muscolo per estroflettersi a piacere? E non ha spine, come gli scimpanzé? Grazie a osso e muscolo, i mammiferi muovono il membro volontariamente,come una zampa. L'uomo,invece, ha perso il controllo volontario sull'erezione.
Garantito in salute.
Due ricercatori,l'andrologo Emanuele Jannini e il biologo Alessandro Cellerino,si sono chiesti perché. E si sono dati una risposta elencando le situazioni nelle quali il maschio non ha erezione spontanea: le malattie organiche e psichiatriche,in condizioni ambientali negative. L'erezione non si verifica,cioè, quando può portare alla generazione di individui a rischio: o per le malattie del padre o per l'ambiente. Per questo la mutazione si è dimostrata vantaggiosa:ha consentito la riproduzione solo a maschi sani in ambienti sicuri. Il dilemma delle spine è più complesso. Per David Kingsley,genetista della Stanford University (USA), sono utili per "estrarre" dalla vagina gli spermatozoi lasciati da accoppiamenti con altri maschi. <<ma con l'arrivo della monogamia>> dice Mauro Mandrioli,genetista all'Università di Modena <<per l'uomo estrarre gli spermatozoi altrui è diventato meno utile>>.
Lei/nomi: da frittella a filippa
Le parole che designano il sesso femminile-in Italia 595- manifestano spesso sgomento e ammirazione per un sesso misterioso che racchiude il segreto della vita... ma pure, ha notato Dario Fo,la misoginia cattolica in termini come fessa,sorca(ratto),patacca. Ne evidenziano la recettività: borsa, padella, patta,scodella, ma anche fodero, vagina. Altre varianti divertenti: chitarrina, finestrella, firillacchera, fischiarola, fru fru,acquasantiera,cicciabaffa,parpagnacca,peluche,zampogna,gatta,passera,vongola,fragola,prugna,gnocca,lasagna,bernarda,sorella,filippa,siora luigia,trappola,palude,tana.
Secondo uno dei più antichi miti della storia,risalente a circa 6 mila anni fa e attributo a un popolo mesopotamico, I sumeri, i due fiumi che assicuravano loro la vita, il Tigri e l'Eufrate, erano una produzione del membro eretto del dio Enki. Gli antichi Egizi attribuivano ai genitali maschili un ruolo ancora più importante:il dio creatore,Atum( e dopo di lui anche Osiride),spiegava infatti ai sacerdoti <<io creai da solo ogni essere vivente;il mio pugno divenne la mia sposa. Ho copulato con la mia mano>>. Insomma aveva fatto tutto da solo, masturbandosi, e così era raffigurato in una statua del periodo arcaico. L'altra "metà" coinvolta nella riproduzione, d'altronde, ha avuto onori e riconoscimenti altrettanto significativi nel corso di tutta la storia: delle statuette delle veneri preistoriche, simbolo della fertilità, fino al clamoroso omaggio del dipinto L'origine del mondo del pittore francese Gustave Coubert.
Lui/ nomi: da maritozzo a pacco
In italiano, il sesso maschile ha 2 record: ha il più alto numero di termini(1.047) ed è la parolaccia più usata. Del resto, notava lo scrittore Italo Calvino, il termine "cazzo" ha un'espressività impareggiabile. Ed è un jolly linguistico:indica stupidità (cazzone,cazzata),abilità (cazzuto), ira(incazzarsi),noia(scazzato);problemi(cazzi miei). I sinonimi si riferiscono a oggetti (arnese,attrezzo,pacco,manico,verga,mazza,fra mazza,cannone,pistone),animali(uccello,pesce,biscia,cefalo),vegetali(banana,cetriolo,fava),parti anatomiche(terza gamba),cibi(babà,biscotto,salame),ironie(pendolino,sciupavedove,tronchetto della felicità).
Lei/fisiologia:l'imene? Sono 4
Dal punto di vista biologico non è affatto chiaro a che cosa serva l'imene,una membrana che protegge l'apertura della vagina. Forse come barriera nei confronti di infezioni vaginali,ma potrebbe anche non avere alcuna utilità. Se non perché, fino a qualche decennio fa, era considerato la prova(peraltro poco affidabile) di verginità,condizione spesso richiesta alle spose.
Varietà.
Sparita questa funzione,oggi non se ne parla quasi più. E pochi sanno che non c'è un solo tipo di imene,ma almeno 4. Può infatti essere ad anello(il più comune, quello che più facilmente si rompe in un rapporto sessuale), a setaccio(abbastanza raro), cioè forato in modo da far passare i flussi mestruali, superelastico(in genere si rompe solo con il parto), e imperforabile(raro) che deve essere aperto chirurgicamente.
Fabbriche di vita.
Ovazioni meritate:gli organi genitali hanno lavorato sodo per noi per milioni di anni,producendo in collaborazione,secondo i calcoli del demografo americano Carl Haub,almeno 112 miliardi e 600 milioni di uomini(dei quali oggi ne vivono 7 miliardi) solo negli ultimi 50 mila anni,una cifra che (anche senza tenere conto della complessità della produzione) nessuna industria moderna può sognarsi di eguagliare neppure lontanamente. E continuano ad avere un ruolo fondamentale, non solo nella riproduzione, ma in tutti gli aspetti della nostra vita. Non ci credete? Basta pensare alla quantità di nomi con cui li definiamo:secondo i conti di Vito Tartamella, sono almeno 1,047 quelli usati solo in Italia per definire "lui" e poco meno di 600 quelli per "lei".
Genitali in vista.Le raffigurazioni di pene e vagina alternano, invece,periodi di grande popolarità a periodi di soppressione quasi totale. In ambo i casi si tratta di testimonianze della loro importanza:si nascondono o censurano solo le cose che si temono, non quelle a cui siamo indifferenti. E tutta la storia dell'arte, dei mehrir(monoliti verticali di forma fallica della preistoria megalitica europea) fino alle incisioni erotiche del pittore spagnolo Pablo Picasso,ruota, in modo evidente o nascosto,attorno a loro. La più antica raffigurazione di un fallo risale a circa 28 mila anni fa, ha misure molto vicine al reale e si discute se sia stato utilizzato come "potente" utensile impiegato per scheggiare le pietre o come gingillo erotico. Mentre statuette di donna con la vagina in forte evidenza sono le prime forme di scultura nella storia dell'umanità. E antichissimi riti fallici (talvolta in forma censurata,come la corsa dei "Ceri di Gubbio") o feste dedicate alla fertilità femminile sono tuttora celebrati in tutto il mondo.
Irresistibili.
Altrettanto permeati ne sono la letteratura(famosi e divertenti omaggi ai genitali sono due sonetti di Gioacchino Belli: Er padre de li santi e La madre de le sante), il cinema e, più recentemente,la pubblicità. D'altronde non c'è da stupirsi. Il fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud, li considera alla radice di una delle due pulsioni basilari che guidano l'uomo: la libido. Il piacere sessuale, frutto della multimillenaria collaborazione tra "pisello" e "patata", è indubbiamente il massimo a cui l'uomo può aspirare. Per questo i due organi genitali dominano le nostre emozioni e le nostre aspirazioni. Se ci pensate bene, è quasi sempre per "favorire il loro incontro" che noi ci vestiamo, pettiniamo, laviamo,profumiamo,lavoriamo, corriamo in auto,cerchiamo il successo, combattiamo. Non abbiamo peraltro inventato niente: le nostre esibizioni non sono molto diverse da quelle dei pavoni, dei gorilla o dei leoni. Anche se poi, dopo tanta ostentazione pubblica delle nostre qualità, l'incontro tra i due protagonisti viene, nel mondo umano, relegato alla sfera intima. E va trattato con attenzione:perché oltre che amore può talvolta significare anche sfruttamento,malattie,figli illeggittimi,incesto,gelosia,adulterio,abbandono,faide,abusi,stupro.
E se... non li avessimo?
Per capire quanto sia determinante il loro ruolo nella nostra esistenza quotidiana,basta fare un giochino: provare a pensare che non ci siano più. Supponiamo che si trovi un altro modo,asessuato(come ne esistono in natura), per assicurare la riproduzione della specie. E che quindi l'evoluzione finisca per considerarli inutili ed eliminarli. Che cosa succederebbe? Innanzitutto senza di loro, e quindi senza il sesso, tutto perderebbe di "sapore". Basta pensare ai capolavori della letteratura: ai romanzi di Marcel Proust o ai poemi di Dante Alighieri costruiti(nonostante il primo fosse omosessuale) sulle loro passioni per donne come Albertine e Beatrice: non esisterebbero più. Per non parlare di un grande romanzo della letteratura inglese, L'amante di Lady Chatterley(di David Herbert Lawrence),che sembra abbia dato vita al nome oggi più comune in Inghilterra per definire il pene: " John Thomas"( come il protagonista chiamava "lui").
Disoccupazione.
Svanirebbero affreschi di Giotto, Michelangelo, dipinti di Leonardo da Vinci, Tiziano,Rubens, Goya. Statue di Fidia, Canova, Moore,opere di Omero(immaginate l'Iliade senza Elena?), di Shakespeare e di Mozart. Per strada non incontreremmo più le coppiette, i negozi sarebbero disadorni e puramente funzionali, i vestiti sarebbero semplici, essenziali e senza fantasia,mentre la pubblicità sarebbe dimezzata. Rimarrebbero disoccupati i parrucchieri, gli stilisti, i fioristi, i produttori di cosmetici e, ovviamente, anche le prostitute. Sparirebbero strumenti di seduzione come i gioielli, i profumi, i fiori, le creme solari(perché nessuno si abbronzerebbe più), automobili come la Ferrari e la Porsche. E diremmo addio a Viagra e afrodisiaci di ogni genere e tipo. E anche le religioni sarebbero ribaltate:niente più clausure,astinenze,censure,misoginie e omofobie,insieme ad almeno due dei 10 comandamenti("non commettere atti impuri" e "non desiderare la donna d 'altri"). Certo,poi ci sarebbe anche qualche effetto positivo:incidenti d'auto in meno,meno risse e meno omicidi. La parità tra i (non più) sessi. E se l'effetto fosse retroattivo, cambierebbe l'intero corso della storia. Come? Difficile dirlo;ma se diamo ragione a Freud, che vede presenza di influssi sessuali in quasi tutte le nostre azioni, la storia avrebbe uno sviluppo molto più lento.
Pulsioni dirottate.
E forse vivremmo ancora tutti di caccia e raccolta di frutti, come i nostri progenitori di 100 mila anni fa. Ci sarebbero probabilmente molte meno guerre e meno competizione. Ma forse l'eliminazione del sesso non basterebbe a eliminare la violenza. Perché tutte le pulsioni legate oggi alla seduzione e al gioco sessuale sarebbero probabilmente dirottate verso il semplice potere. Un mondo piacevole?
Lui/ fisiologia: il pisello asimmetrico
In uno studio premiato con l'"Ignobel", un premio ironico dedicato alle ricerche più inutili, Chris McManus dello University College di Londra aveva accertato che, in 107 sculture di epoca classica, quasi sempre il testicolo sinistro era scolpito più grande e più in basso di quello destro. E aveva attribuito questa stranezza al fatto che i Greci credevano che il sinistro fosse "addetto" alla produzione di femmine.
Sinistrorso.
Ma se questa credenza è falsa, la strana asimmetria dei testicoli è stata invece confermata da studi "sul campo"(con ricercatori inviati a curiosare nelle docce delle piscine!): i 2/3 dei maschi hanno il testicolo sinistro più grande e più basso. L'asimmetria è misteriosa perché non ci sono differenze di "ruolo" tra i 2 testicoli. Altrettanto misteriosa è l'asimmetria frequente del pene: nel 85% degli uomini tende a destra.
Lei/arte: da tabù a origine del mondoIl nudo femminile domina la storia dell'arte, ma l'oscuro oggetto del desiderio(la vagina) è stato meno presente nelle tele, nel corso dei secoli,degli attributi maschili. Anche per questioni pratiche:"dal vero" è meno in evidenza. Dopo essere stata molto visibile nelle statuette delle veneri preistoriche e poi negli affreschi romani di Pompei, sparisce per secoli, soprattutto durante il Medioevo, periodo in cui in Europa si impone la censura della Chiesa.
Nuda e cruda.
Riappare nel Rinascimento in una sorta di kamasutra: I modi di Marcantonio Raimondi, dove spicca in alcune posizioni erotiche. Ma mentre in Occidente nessuno oserà ancora per secoli riprodurre il sesso femminile nel dettaglio, in Giappone alcuni dei maggiori artisti, Katsushika Hokusai e Kitagawa Utamaro, la mettono in mostra con dovizia di particolari. In Europa questo accadrà solo alla fine dell'800 per opera del pittore francese Gustave Courbet, che scandalizzerà i moralisti con L'origine du monde.
Pudore maschile.
Ma fu la fine di un tabù: da allora molti artisti non si fecero più problemi a mostrare l'anatomia femminile senza veli: dalle sculture di Auguste Rodin, alle incisioni erotiche di Picasso. E oggi una delle star dell'arte contemporanea è un'artista neozelandese di 30 anni, Hazel Dooney, che mette in mostra i genitali femminili in disegni stile pop art. C'è quasi un'inversione nel senso del pudore: sono i " gioielli indiscreti" del maschio,come li chiamò il filosofo Denis Diderot, a essere oggi meno esposti e a ricoprire, non solo nell'arte, un ruolo di secondo piano.
Lui/arte: dalle ville alle foglie di fico
Gli attributi maschili erano disegnati con precisione già nella Grecia antica. I bronzi di Riace erano eroi con gli organi sessuali in evidenza a simboleggiare virilità e forza. I Romani davano ampio spazio al pene nelle pitture erotiche(per esempio a Pompei), ma anche nelle decorazioni delle ville patrizie,come simbolo del potere. Era così importante che le sue dimensioni costituivano un requisito per fare carriera nell'esercito in guerra erano scagliati contro i nemici proiettili di piombo con incisi riferimenti al pene e a un suo possibile uso punitivo.
Censura totale.
tutto fin,però, con l'affermarsi della religione cristiana e di una cultura sessuofobica. Nel Medioevo il nudo fu usato quasi solo per raffigurare Adamo ed Eva, simbolo della vergogna causata dalla nudità, e spesso coperto con foglie. Nel Rinascimento l'uomo tornò al centro dell'universo, e il pene riapparve nella pittura e nella scultura.
Da lui a lei.
il nudo maschile era più comune di quello femminile. E nacque l'interesse per l'anatomia, con rappresentazioni realistiche, come l'Uomo virtuviano di Leonardo. Dal secolo successivo "lui" è di nuovo tabù, mentre c'è sempre più spazio(per esempio,oggi, nella pubblicità) per "lei". I genitali maschili, salvo poche eccezioni(i corpi deformi di Francis Bacon e le foto di Robert Mapplethorpe),rimangono nascosti.
Lei/ animali: vagine labirintiche, a cavatappi e simili-piselli
Sono forse le anatre le femmine con la vagina(a dire la verità è un ovidotto) più curiosa. Non è infatti un semplice canale, ma un complesso labirinto nel quale la femmina può indirizzare il pene maschile o verso vicoli ciechi o verso le uova da fecondare.
Antistupro.
Poiché l'accoppiamento tra anatre è spesso un vero e proprio stupro,l'unico modo per scegliere il partner risiede nel bloccare i maschi indesiderati deviando su "binari morti" i loro spermatozoi. Una strategia usata anche dai maiali,nei quali al pena a forsa di cavatappo corrisponde una vagina altrettanto complessa. Molto più decisa + invece la strategia delle iene macchiate: le femmine, infatti hanno un clitoride molto lungo,non troppo dierso dal pene maschile. Questo perché le femmine hanno,fin dalla fase embrionale,un altissimo tasso di testosterone, che le rende dominanti nel branco.
Lui/animali : spermatozoi da record ed emi-peni
In molte specie animali, il pene non possiede una struttura semplice come quella umana. Nella maggior parte degli insetti, per esempio,l'organo genitale maschile è dotato d spine ed escrescenze, che servono per "agganciarsi" alla femmina e assicurare quindi il maschio della paternità. Altro metodo usato per essere certi di essere padri è usare spermatozoi grandissimi:il moscerino Drosophila bifurca li produce lunghi circa 5 cm, 1.000 volte più di un umano.
Uccelli: subdotati o superdotati.
Molti rettili,invece,hanno una doppia struttura:due "emipeni"(dotati di spine) che sono usati alternativamente durante gli accoppiamenti. Nella maggior parte degli uccelli,infine,la "dotazione maschile" non esiste. Quando c'è,però, può avere dimensioni imbarazzanti:è proprio un uccello, l'anatra argentina Oxyura vittata, che detiene il record per il pene più lungo in relazione al corpo.
Lei/ salute: cultura e tranquillitàGli organi genitali femminili vanno in crisi quando si è troppo magri, stressati, quando si hanno malattie gravi, anche psichiatriche. Ma la capacità di riproduzione femminile si può bloccare ancora più a monte, con l'inibizione del desiderio.
Relax.
Niente desiderio se lei è stanca, impegnata nella crescita di un bimbo, preoccupata, se percepisce l'ambiente circostante come non sicuro, se non si sente desiderata, se non si sente piacente, se è adirata. Non si tratta quindi di malattie e non sono fattori risolvibili con una pillola di ormoni, come spesso si fa. A questi fattori si aggiungono quelli culturali<. dalle donne ci si attende che svolgano un ruolo passivo. Ma un sano sviluppo della sessualità richiede coscienza dei propri desideri e delle proprie pulsioni. E la capacità di andare alla ricerca della loro soddisfazione. Infine attenzione ai farmaci che deprimono il desiderio: gli antidepressivi, gli antiglicemici, gli antiipertensivi.
Lui/ salute: sport e niente fumo
Per funzionare in modo normale il pene richiede che le arterie cavernose, cioè i vasi che portano il sangue ai corpi cavernosi del pene,siano libere. Per questo i problemi erettili del pene sono anche una spia della salute cardiovascolare. Quindi qualsiasi intervento cardioprotettivo è protettivo anche della sua funzionalità. E viceversa; fumo, sovrappeso,sedentarietà,eccesso di colesterolo,ipertensione, iperglicemia sono tutti fattori di rischio per l’erezione.
Entro i 40 anniLa salute dei genitali maschili si difende quindi muovendosi di più e mangiando meno,riducendo i cibi contenenti colesterolo e quelli ricchi di zuccheri, con una dieta ricca di vegetali,non fumando. Uno studio dei ricercatori dell'Harvard University ha dimostrato che obesità e fumo sono le prime cause di rischio per la disfunzione erettile mentre una regolare attività fisica riduce il rischio. Un altro studio ha dimostrato che,per essere efficace, il cambiamento dello stile di vita deve avvenire prima dei 40 anni:una volta che il calibro delle arterie cavernose è ostruito, è difficile tornare indietro con modifiche dello stile di vita.
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