Consiglio vivamente di concedersi il piacere di questa lettura. E' stato il mio compagno di viaggio questa estate. Proprio mentre lo leggevo mi trovavo a Biarritz in Francia, sulla spiaggia dell'Oceano Atlantico.
"Dove inizia la fine del mare? O addirittura: cosa diciamo quando
diciamo: mare? Diciamo l'immenso mostro capace di divorare qualsiasi cosa, o
quell'onda che ci schiuma intorno ai piedi? L'acqua che puoi tenere nel cavo
della mano o l'abisso che nessuno può vedere? Diciamo tutto in una sola parola
o in una sola parola tutto nascondiamo? Sto qui, a una passo dal mare, e
neanche riesco a capire, lui, dov'è. Il mare. Il mare."
"La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la
terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi
straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l'ottava i fantasmi della
follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide.
L'ultima è una vela. Bianca. All'orizzonte".
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