Purché l'oblio non copra la verità
81 lampadine che pendono dal soffitto...si accendono e si spengono al ritmo di
un respiro, di un battito; 81 specchi scuri riflettono l'immagine del taciturno
visitatore; 81 altoparlanti sussurrano citazioni universali sulla fatalità
della tragedia; al centro, maestosamente, non troviamo la solita "balenottera"
imbalsamata, né la ricostruzione ossea di un gigantesco essere preistorico, né,
tanto meno, un magnifico timpano di un tempio dorico perché non ci troviamo in
un comune museo archeologico o di storia naturale ma ci troviamo nel "Museo
della Memoria" di Bologna.
E' il museo voluto nel 2007 dall'Associazione dei Parenti delle vittime della
strage di Ustica. Al centro, quindi, Il DC 9 ITAVIA riassemblato che la sera
del 27 giugno 1980, in volo dall'aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi verso
Palermo Punta Raisi, misteriosamente spariva dai radar e si inabissava nelle
acque di Ustica.
Intorno ad esso 9 casse nere custodiscono "come reliquiari" alcuni oggetti
personali delle vittime.
Una enigmatica storia lunga ormai 34 anni, tra segreti di Stato e depistaggio
delle indagini, per la quale non si è potuto (o voluto) procedere ad un
processo perché "l'autore è ignoto".
L'unica certezza sono le 81 vittime, cittadini italiani, che ancora aspettano
la verità per liberarsi e finalmente trovare la pace.
Valentina Costa
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