"Il cielo nello sguardo" è un monologo immaginato per una rappresentazione teatrale. Sull'oscuro palcoscenico, solo un uomo è presente e sta seduto ricurvo ad una scrivania, con la sua vecchia ed impolverata macchina da scrivere. La luce, seppur soffusa, è puntata crudelmente sulla sua crespa e ricciuta chioma. Mentre il protagonista racconta le sue vicissitudini le luci si accendono illuminando immagini sparse scompostamente. La luce si fa fievole e rosa quando insegue la fanciulla, da cui l'uomo è ossessionato. Le luci lampeggiano quando le trame del pensiero del protagonista si fanno difficili da interpretare. Alla fine, entrerà in scena, con enfasi e irruzione improvvisa, un'accecante luce celeste: la luminosità del palco svelerà una singolare sorpresa.