Solo più tardi si comprese che invece la causa di questo malessere era collegata ad aspetti psicologici.
In medicina e più informalmente nel linguaggio comune, il termine ipocondria si riferisce alla preoccupazione eccessiva e infondata di una persona riguardo alla propria salute, con la convinzione che qualsiasi visita medica di routine possa rivelare qualche patologia. Chi soffre di ipocondria viene detto ipocondriaco.
Sebbene la preoccupazione di un ipocondriaco sia in genere legata all'osservazione ossessiva di sintomi oggettivi correlati con il proprio organismo (per esempio problemi gastrointestinali, palpitazioni cardiache o dolori muscolari), a scapito del mondo esterno, essa persiste anche dopo una valutazione medica in cui sia appurato che tali sintomi non indicano nessuna effettiva patologia, o comunque non una patologia abbastanza grave da giustificare il livello di ansia e paura dell'ipocondriaco. Per questo l'ipocondriaco viene comunemente indicato come malato immaginario.
Il Malato Immaginario è una Comédie-ballet in tre atti con due prologhi e tre intermezzi composta nel 1673 dal commediografo francese Molière, con musiche di Marc-Antoine Charpentier e coreografie di Pierre Beauchamp. Esso narra di alcune vicende legate ad Argante, uomo afflitto da numerose malattie, spesso immaginarie. L’uomo ha due figlie, la piccola Luigina e la bella Angelica, ed una seconda moglie, Becchina, che si preoccupa soltanto di ereditare tutto alla morte dell’ipocondriaco.
Per assicurarsi cure migliori, Argante, promette la figlia maggiore al dottor Tommaso Diarroicus, figlio del suo medico; ma la ragazza è innamorata di Cleante che, mentre lo spasimante si presenta alla figlia di Argante, irrompe in casa spacciandosi per il sostituto dell’insegnante di canto, per poi essere bruscamente cacciato fuori dal padrone di casa.
Quando Angelica rifiuta di sposare Diarroicus, Argante minaccia di chiuderla in convento se non obbedirà. Beraldo, fratello di Argante, verrà in soccorso della nipote e farà credere ai dottori che il loro paziente si rifiuta di seguire le cure imposte; allora i dottori, infuriati per l’affronto subito, se ne vanno, rifiutandosi di curare oltre Argante. L’uomo è disperato per la perdita dei suoi medici, ma con un astuto piano della cameriera, Antonia, la fisima dell’essere malato perde terreno nella mente del protagonista: infatti Antonia, travestita da anziano medico luminare, spiega ad Argante che l’unico metodo per risolvere tutti i suoi problemi di salute sia amputare qualche arto; Argante, terrorizzato dalla prospettiva, cessa di compiangersi e si sente subito meglio.
Successivamente Antonia fa credere a Becchina che Argante è morto, mentre il malato immaginario in realtà finge sul divano. La moglie allora, inconsapevole dell'inganno, svela il suo piano di ereditare i beni del marito. Argante, dunque, sentendo tutto, l'allontana dalla famiglia; così i problemi famigliari si risolvono, ed il malato si accorge che solo sua figlia gli vuole veramente bene, mentre la moglie non è che una donna venale.
Dopo aver acconsentito alle nozze della figlia con Cleante il protagonista, spinto dal fratello, decide di farsi medico, avendo già una cultura enciclopedica su malattie e rimedi.
Il malato immaginario è anche un dipinto autografo di Honoré Daumier, realizzato con tecnica a olio su tavola intorno al biennio 1862-63, misura 27 x 35 cm. ed è custodito nel Museum of Art a Filadelfia.
Ipocondria come disturbo somatoforme: Cause e diffusione
Oltre alla più tipica e diffusa forma nevrotica, alcune gravi manifestazioni di ipocondria, ad esempio in presenza di deliri e allucinazioni, possono essere classificate come veri e propri disturbi psichici,in questo caso l'ipocondria viene paragonata alle malattie psicosomatiche.Tra le cause principali dell'ipocondria vi sono l'ansia e la depressione e da un punto di vista psicologico essa è definibile come un meccanismo di difesa da un pericolo interno o esterno, associato alla vita relazionale e sociale oppure all'identità.
Lo scopo dell'ipocondriaco, conscio od inconscio, è quello di allontanarsi dalla vera causa di pericolo (ad esempio una malattia), oppure dalla causa di un fallimento nella vita (ad esempio nello studio, nel lavoro, nella famiglia) e di intensificare le manifestazioni rassicuranti e di attenzione svolte dall'ambiente circostante nei suoi confronti.
Gli uomini e le donne sono colpiti nella stessa percentuale dall'ipocondria (2%), e la fascia di età maggiormente coinvolta dalla malattia è quella tra i quaranta e i cinquant'anni.
Ed ecco adesso un breve video del Dott Renzo Zambello
E il video del Dott Enrico Rolla
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