A cattridali ri
Palermu.
La cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta è la sede
vescovile dell'arcidiocesi di Palermo. Viene indicata semplicemente come cattedrale
di Palermo o localmente in siciliano
a cattridali ri Palermu.
La chiesa fu costruita nel
1184 dall’Arcivescovo Gualtiero Offamilio. Quando i saraceni invasero la città,
essa fu trasformata in moschea.
In questa cattedrale, oltre
ai re normanni, furono incoronati anche Vittorio Amedeo II di Savoia e Carlo
III di Borbone.
La prima chiesa viene
costruita nel IV secolo.
Nel 604
la cattedrale è consacrata alla Vergine Maria.
Nell’831 i saraceni
conquistano e saccheggiano Palermo e trasformano la cattedrale in una moschea,
ma nel 1072 i normanni restituiscono la chiesa al culto cristiano. Nel 1184 è
completata la ricostruzione della nuova cattedrale, voluta dall’Arcivescovo
Gualtiero Offamilio. La chiesa fu modificata ancora più volte, ma lo sviluppo
in pianta della nuova cattedrale risentì sempre dei forti influssi religioso-architettonici
precedenti. L'aspetto gotico deriva dalla presenza delle torri a bifore e
colonnine e dalle merlature ad archetti che corrono lungo tutto il fianco
destro della costruzione.
Il fianco destro della
costruzione, con le caratteristiche torrette avanzate e l'ampio portico in stile gotico - catalano
(l'attuale accesso), eretto intorno al 1465, si affaccia sulla piazza. La
Madonna a mosaico è del XIII secolo; i due monumenti alle
pareti, opere del primo Settecento, rappresentano Carlo III di Borbone a destra e Vittorio Amedeo II di Savoia a sinistra.
La parte dell’abside
stretta fra le torricelle è quella più originale del XII
secolo, mentre la parte più manomessa è il fianco sinistro. La facciata
sud-occidentale, che guarda l'arcivescovado, risale ai secoli XIV-XV.
L’interno è a croce latina
con tre navate divise da pilastri. Nella navata destra, la prima e la seconda
cappella, che sono comunicanti tra loro, custodiscono le tombe reali dei
normanni. Molto suggestivo è il sarcofago di Federico II, sormontato da un
baldacchino con colonne in porfido e con l’urna sorretta da due coppie di
leoni.
Nel presbiterio c’è il coro
ligneo quattrocentesco in stile gotico e il trono episcopale ricomposto da
frammenti di antichi mosaici del XII secolo. A destra del presbiterio si trova
la cappella di Santa Rosalia, patrona di Palermo, con le reliquie e l’urna
d’argento.
Ai lati dell’abside si trova
il grande organo a canne a trasmissione elettrica.
In alcune parti della cattedrale
sono esposti i cosiddetti “tesori” come ad esempio i paramenti sacri dal XVI al
XVIII secolo, ostensori, calici, la tiara d’oro di Costanza d’Aragona.
Dal lato sinistro della
cattedrale s’accede ad una cripta con le volte a crociera sostenute da colonne
di granito che contiene le tombe ei sarcofagi di età romana. Tra i personaggi
famosi che vi sono, c’è la tomba dell’Arcivescovo Giovanni Paternò, mecenate di
quel Gagini che ne scolpì l’immagine giacente.
Francesca Taormina e Bartolomeo Carota
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