Ciao Alexandre! Prima di tutto ti faccio i miei complimenti,
anche come persona. Sei un ragazzo d’oro!
1) Parlaci
della tua formazione da musicista e cantante
Ciao. Grazie mille! Essere una Persona è molto più
importante che essere un cantante, un musicista, un attore… anzi, puntualizzo
la differenza tra essere e fare..per non alimentare l’equivoco diffuso in cui
sembreremmo essere ciò che facciamo.. Io Faccio, il cantante e l’attore, ma
sono Alexandre con la mia storia di bambino nato da mamma francese, nella
Sicilia del papà cantante. Cresciuto circondato da strumenti musicali, da
musicisti, ascoltando la musica che ascoltava papà e che cantava papà. Insomma
un imprinting molto forte, molto naturale, quasi inevitabile. Le prime
“farfalle allo stomaco” le ho sentite intorno ai 10 anni ascoltando una canzone
di Stevie Wonder che si chiama Knocks me of my feet, una canzone meravigliosa
della quale non capito assolutamente il testo, ma che era in grado di
veicolarmi sensazioni forti, belle, indescrivibili a parole. A quel punto ho
capito il potere comunicativo della musica,la sua capacità di essere al di
sopra di qualsiasi concetto razionale, di comunicare l’indescrivibile. Ho
quindi chiesto a mio padre di insegnarmi a suonarla al piano e così ho
lentamente imparato da autodidatta a suonare il piano per potermi accompagnare
e cantare.
2) Quanto la famiglia ti ha aiutato a inseguire le tue passioni e i tuoi sogni?
La mia famiglia è stata determinante! Ho la fortuna di avere
appunto un papà musicista e una mamma artista (si sono conosciuti lavorando nei
villaggi vacanze). Insomma hanno ben chiaro quanto sia importante tentare di
fare nella vita ciò per cui ci sentiamo votati.
3) Quali sono state le emozioni che ti hanno accompagnato alla tua prima esibizione a The Voice?
La prima esibizione a The voice è stata una “bolla”.
L’emozione c’era ma c’era anche la stanchezza di una lunga attesa e lo stress
per il mio stato di salute. Ero raffreddatissimo e temevo un colpo di tosse, ma
fortunatamente tutto bene. Noemi si è girata e in un attimo ho realizzato che
ero dentro! Un bella emozione.
4) Come ti trovi con il team di Noemi? Parlaci delle tue amicizie all’interno del programma
Col team Noemi mi trovo molto bene. I ragazzi che ha
scelto sono molto bravi e tra di loro ho anche trovato degli amici. Lei è
giovane ed è passata più o meno per le stesse vie e il suo vocal coach Andrea
Rodini è un musicista capace che sa aiutare e consigliare bene.
5) La cosa che piu’ ti ha emozionato durante The voice?
Esclusa l’emozione dell’esibizione, ovviamente, mi ha
emozionato molto rivedermi. Stare dentro è una cosa, osservarsi da fuori e in
qualche modo percepirsi diversamente è una cosa molto particolare. Così come
particolare e inaspettato è stato il ritorno che ho avuto da questa breve
esibizione: centinaia di persone che mi hanno contattato su fb per farmi i
complimenti, per incitarmi a dare il massimo. Non me lo aspettavo affatto.
6) Cosa ti aspetti dal programma?
Dal programma mi aspetto che mi dia l’opportunità di farmi
vedere ed apprezzare, ma soprattutto che mi permetta di crescere
professionalmente. Non penso che potrò vincere. Un programma come the voice
segue logiche televisive dove è importante cantare bene ma è altrettanto
importante essere un personaggio.Io non sono personaggio, non sono neanche più
troppo giovane (31 anni) rispetto all’età dei personaggi musicali su cui si
punta ultimament, anche perché la maggiore fetta di pubblico e’ tra i giovani
giovanissimi che si “appassionano” più facilmente a loro coetanei. Poi il
genere musicale che prediligo ovvero il soul, il funky in Italia non esistono e
se ancora non esistono forse è perché non se ne sente la mancanza…
Io mi auguro nella vita di riuscire a vivere, quindi
guadagnare, di ciò che amo…quindi mi auguro di ricevere questo da the voice: la
possibilità di affermarmi professionalmente.
7) Hai anche qualche lavoro teatrale in progetto?
Per il momento ho messo tutto in standby ovviamente. Il
prossimo lavoro teatrale previsto per il momento è a Novembre dove lavorerò con
un regista con cui ho già lavorato e per il quale nutro grande stima,Marco
Baliani.
8) Alla fine di una intervista, noi di Postillare, facciamo sempre una solita domanda, chiediamo un segreto, qualcosa in esclusiva che non hai mai detto e che confidi solo a noi ( e da questo momento al mondo intero).
Un segreto…mmm… dai ce l’ho! Dunque… quando ero piccolo e
passavo i pomeriggi a suonare e cantare a squarciagola cantavo di tutto e mi
divertivo persino a cantare le canzoni di Gigi D’alessio… ecco l’ho detto… chi
mi conosce e sa quanto io soulettaro e funkettaro (quindi internazionale) se la
ghignerà ad immaginarmi neomelodico!!!
Saluto tutti i lettori e auguro a tutti loro di riuscire a
non lasciarsi schiacciare e immobilizzare dalle paure legate al futuro, per
concentrarsi, con un po’ di incoscienza, su un presente in cui si persegue il
sorriso, il bello, e ciò che ci fa stare bene qui e ora. Il presente è l’unica
cosa che esiste e la gioia è una scelta che facciamo noi in ogni istante della
nostra vita.
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