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novembre 1975: sono già passati 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, scrittore,
poeta, sceneggiatore, regista, autore che può essere considerato senza dubbio
uno degli intellettuali più controversi nel panorama culturale italiano.

Si può certamente affermare che con
Pasolini l’Italia ha perso 40 anni fa non solo un pezzo di storia ma il
contributo delle sue idee di intellettuale poliedrico ed eclettico.
In questi giorni molti sono stati i luoghi
della cultura (e soprattutto i teatri romani) che hanno reso omaggio al poeta,
raccontando la vita di questo straordinario personaggio del cinema e della
cultura del ‘900. La sua personalità di acuto osservatore e per certi versi
anche anticipatore del nostro presente è stata ricordata dai principali teatri
romani come l’Argentina e il teatro India di Roma che hanno reso omaggio al
poeta con diverse rassegne. Il teatro India per l’occasione ha dato vita alla
rassegna “Il Teatro di Roma per Pasolini”.
Ad aprire l’omaggio romano sarà la voce
recitante di Giovanna Marini, amica intima del poeta, con Sono Pasolini, un moderno oratorio che celebra la ricchezza della
poesia e del pensiero pasoliniani. Lo spettacolo è uno dei tasselli del
progetto “Il Teatro di Roma per Pasolini” che si compone di sette titoli. A
seguire vi sarà L’inedita partita di
pallone Pier Paolo! di Giorgio Barberio Corsetti, “giocata” nel campo di
Pietralata a Roma (31 ottobre e 1 novembre), una produzione Fattore K.

A 40 anni di distanza si sente la
mancanza di Pasolini, l’intellettuale inascoltato e poi come spesso accade
“santificato” alla morte. Se si è perso l’uomo, di certo non si sono perse le
sue idee anticonformista. Il regista friulano, o meglio, il suo pensiero, le
sue poesie hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi a 40 anni di
distanza un punto di riferimento, una speranza per molti giovani.
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