29 novembre 2013

Università, centinaia di studenti "furbetti" con la borsa di studio e la Ferrari


 
 
La studentessa di Roma Tre con i genitori con la Ferrari e una villa con piscina che dichiara 19mila euro. O la collega di Tor Vergata che afferma di avere poco più di 14mila euro dimenticando il patrimonio di 600mila. Sono solo due dei 340 casi di irregolarità scoperti nel 2013 dalla Guardia di Finanza sui 546 controlli effettuati sulle autocertificazioni degli studenti iscritti ai tre atenei capitolini, grazie a cui si è messa la parola 'fine' al godimento senza averne diritto di privilegi come borse di studio, alloggi, esenzione dalle tasse, agevolazioni sui trasporti e ristorazione. Una percentuale di false dichiarazioni che sfiora il 62%, proprio come accaduto nel 2012, quando sulle 848 verifiche ben 521 posizioni sono risultate non corrispondenti al vero. Il 62 per cento delle autocertificazioni controllate dalle Fiamme Gialle e rese dagli studenti per beneficiare delle sovvenzioni è irregolare. E' questo il risultato di un'operazione della Guardia di Finanza per smascherare i casi di indebita fruizione dei benefici pubblici da parte degli studenti ai danni della Regione Lazio e degli atenei capitolini.

I controlli a tappeto sono scattati dopo la firma di un protocollo anti-furbetti tra le tre università romane e la Regione Lazio presentato oggi dal governatore Nicola Zingaretti, dal suo vice Massimiliano Smeriglio, dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Roma, Ivano Maccani, dal comandante regionale della Guardia di Finanza, Carmine Lopez,  e dal rettore de La Sapienza, Luigi Frati.

Il ritratto che emerge dall'analisi dei dati è significativo: l'83,7% dei 196.000 studenti iscritti risulta aver presentato la dichiarazione Isee; di questi circa il 16 % è stato inserito nelle prime tre fasce (quelle di minor reddito) dell'Università La Sapienza. Il 27% è stato collocato nelle prime tre fasce delle Università Tor Vergata e Roma Tre.

Le maggiori richieste di sovvenzioni riguardano borse di studio, posti letto o contributi integrativi. La percentuale aumenta al 90% se si circoscrive l'analisi ai soli studenti stranieri, circa 7.000, il 15% dei quali risulta aver autocertificato redditi inferiori a 1.000 euro. Specifiche richieste di mutua assistenza finalizzate a riscontrare la veridicità di quanto dichiarato sono state inoltrate alle competenti amministrazioni dei Paesi di origine.

Tra chi ha dichiarato il falso ci sarebbero però anche coloro che da mesi protestano contro la cosiddetta "Sanzione Sapienza". Sono i ragazzi che hanno anche indetto uno sciopero della fame dopo sit-in e assemblee perché sostengono di essere incappati in un banale errore nel compilamento dell'Isee a causa dei sistemi poco chiari utilizzati dal primo ateno capitolino e di dover per questo, e per poche decine di euro, pagare una sanzione molto salata, passata da più di 4mila euro a 2300 euro. Gli evasori rischiano anche il blocco della carriera universitaria nonché l'esclusione per il futuro da agevolazioni quali borse di studio e possibilità di pagare le tasse in base al reddito.

"Abbiamo fatto la guerra totale all'evasione fiscale e per questo abbiamo mantenuto le tasse invariate- ha detto oggi Frati- Le multe sono salate e non faremo mai il condono, perché in questo modo si apre la porta all'illegalità. Possiamo ridurre la rata mensile per pagare la multa anche scendendo fino a 20 euro al mese, ma mai faremo un condono. Possono raccogliere tutte le firme su tutti i banchetti che vogliono, possono anche urlare contro di me quanto vogliono".

Secondo la legge, chi ha dichiarato il falso rischia ora una denuncia per falsa autocertificazione e truffa. Ma per gli studenti che ci "hanno provato" potrebbe scattare anche la richiesta di risarcimento per danno erariale. Se il contributo è stato già erogato, inoltre, le famiglie dovranno restituirlo.

Negli atenei intanto arriveranno i 'camper della legalita'', dove gli studenti potranno denunciare alla Guardia di Finanza e all'Agenzia delle entrate gli affitti in nero e stipulando sul momento contratti regolari.


(Repubblica.it)

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