6 maggio 2014

Cinema: Disney Frozen - il regno di ghiaccio.

E per la sezione dedicata alla “settima arte”, date le premiazioni degli Oscar avvenuti qualche giorno fa, parleremo della Grande Bellezza il film diretto da Paolo Sorrentino con attori italiani del calibro di... Ovviamente ne possiamo fare anche a meno di parlare di questo film che ha letteralmente diviso le opinioni dei critici ma soprattutto della gente che l’ha visto; ma invece parliamo di un'altra pellicola che ha vinto l’Oscar quest’anno, anzi ne ha vinte 2: uno come Miglior film d’animazione e uno come Miglior Canzone, stiamo parlando del 53° Classico Disney Frozen - il regno di ghiaccio.


Un lungometraggio animato con la computer grafica prodotto, appunto dalla Walt Disney Animation Studios per la regia di Chris Buck (co-direttore dei film di animazione come Tarzan, Surf's up) e Jennifer Lee (sceneggiatore del film d’animazione Ralph Spaccatutto), ispirato dalla nota fiaba del 1844 del danese H.C. Andersen La regina delle nevi, ha toccato con la sua espressività, il suo messaggio e le sue canzoni i critici cinematografici che hanno giustamente premiato questo capolavoro disneyano.

In breve tratta la storia di due principesse del regno di Arendelle affiatatissime Anna ed Elsa dove quest’ultima ha il potere di manipolare e creare il ghiaccio e la neve, finché un giorno Elsa finisce per colpire involontariamente la sorella alla testa con un getto di ghiaccio lasciandola priva di sensi. Il re e la regina quindi la portano dai troll il cui re spiega che nonostante il potere di Elsa sia un bellissimo dono, ha una tremenda maledizione: è un potere molto potente, ma altrettanto difficile da gestire. Il Troll suggerisce infine che è meglio che ad Anna sia rimosso il ricordo di questi poteri, e i Regnanti promettono che Elsa imparerà a controllare il suo potere prima che diventi troppo pericoloso; ma nel frattempo, troppo spaventati da ciò che potrebbe accadere, il re e la regina decidono di tenerli nascosti al mondo recludendo l'intera famiglia nel palazzo, e celandoli addirittura alla figlia minore che, immemore, non si darà per vinta davanti all'improvviso abbandono della sorella e continuerà a cercarla fino all'età adulta senza perdere mai la speranza di riavvicinarla. Dopo la morte dei genitori spetterà ad Elsa, la primogenita, a salire al trono e per l’occasione viene organizzata la celebrazione per l’incoronazione: Anna, di carattere vivace e intraprendente, aspetta con ansia per la festa imminente e di rivedere la sorella, mentre Elsa teme che i suoi poteri possano uscire allo scoperto. Durante il ricevimento le due sorelle sembrano ritrovarsi, ma nel frattempo Anna conosce uno degli invitati, il Principe Hans delle Isole del Sud; i due si piacciono subito e lui le chiede di sposarla. Anna accetta immediatamente, ma Elsa rifiuta di dare alla coppia la benedizione necessaria al matrimonio dato che si sono appena conosciuti. Anna allora le rinfaccia tutti gli anni di solitudine che le ha fatto passare, e nel litigio che ne segue Elsa sprigiona i suoi poteri davanti a tutti i presenti. La Regina, terrorizzata, perde il controllo dei suoi poteri e causa un inverno perenne su Arendelle mentre fugge.
Da qui vivremo la storia con due punti di vista: uno di Anna che dopo l’accaduto, va alla ricerca della sorella per chiarirsi e riappacificarsi; dall’altro lato Elsa, che fuggita per timore di fare del male alle persone che vuole bene, si isola su una montagna dove lì si libera dal peso dell’oppressione subìta in tutti quegli anni sprigionando i suoi poteri che la portano e creare un ambiente “alla sua portata”. Mi è sembrato “essenziale” potervi raccontare una piccola porzione della trama per captare il messaggio che il lungometraggio vuole dare: innanzitutto l’incolmabile legame che c’è sempre tra sorelle e fratelli nonostante i caratteri diversi e le scelte che si fanno, il voler bene la propria sorella – in questo caso – ci spinge ad affrontare tanti ostacoli pur di riappacificarsi e ritornare ad essere le sorelle affiatate di un tempo.
Altro aspetto che vorrei evidenziare, e che secondo me oggigiorno si sta perdendo - soprattutto tra gli adolescenti – è l’impazienza di conoscere la persona con la quale si vorrebbe avere più di una semplice amicizia: il voler scavalcare “le fasi della conoscenza dell’altro” per buttarsi subito a capofitto con le emozioni causando così una violenza con i nostri sentimenti: a volte “si rischia di far centro” e di trovare la persona giusta che ti sa amare per come sei, molto spesso invece traiamo soltanto delusioni e scopriamo lati che all’apparenza non ci saremmo mai immaginati; questo accade soprattutto nelle relazioni tramite i social network. Una parola tira l’altra, qualcosina in comune, uno smile di troppo e si finisce di incappare nel circolo vizioso. Dobbiamo tornare invece al dialogo, al conoscerci realmente, agli sguardi e ai sorrisi che si fanno guardandosi negli occhi: non è nulla di moralistico poiché il primo io uso social network (sia per lavoro e sia per svago) ma dobbiamo essere consapevoli che conoscere realmente una persona significa soltanto frequentandola realmente, da qui allora anche il social network può fare da contorno. Elsa aveva ragione a non approvare il matrimonio affrettato che la sorella e il “suo principe” chiedevano e che da qui scaturisce la trama del film con le sue conseguenze magiche.


Le ultime righe le voglio spendere per la bellissima colonna sonora composta da Christophe Beck e per le canzoni soprattutto quella che ha meritato l’Oscar Let it go cantata da Demi Lovato e interpretato in lingua originale da Idina Menzel - prestando la voce alla principessa Elsa – poi cantata nei titoli di coda nella versione spagnola ed italiana dalla protagonista della serie TV Violetta, Martina Stoessel ed infine dalla nota attrice Serena Autieri che ha prestato la sua voce nella versione italiana. Una canzone che a mio parere esprime proprio la libertà e la forza di ricominciare e che consiglio di ascoltare e leggere le parole: “D'ora in poi lascerò che il cuore mi guidi in pò, scorderò quel che so e da oggi cambierò!

Salvo Morisca

Nessun commento:

Posta un commento

Newsletter di Postillare


iscriviti cancellati