6 maggio 2014

Vocazione

Vocazione, dal termine latino vocare (chiamare) indica, in ambito non religioso, una particolare ed innata tendenza verso un modo di vivere, una predisposizione naturale, un inclinazione, non comune,  verso ‘doni’ o peculiarità .
In senso religioso, la vocazione, si è sempre intesa come la ‘chiamata’ del Signore a seguirlo nei diversi modi di vivere da cristiani. La vocazione è, quindi, l’aver incontrato il Cristo che ci invita a seguirlo. Vocazione è la chiamata e allo stesso tempo l’assenso di chi decide di seguire il Signore. Ancor più intrinsecamente nell’ambito del comune ‘sentire’ del cattolicesimo,  per vocazione si intende la voglia, anzi la necessità di seguire le orme del Cristo accettando un particolare tipo di vita che può essere sacerdotale, monastico o religioso (a sua volta quest’ultimo può essere laico o sacerdotale). Sin qui quasi un tecnicismo lessicale, etimologico.
In senso religioso, come abbiamo detto, la vocazione è l’incontro con il Gesù di Nazaret che ci invita a seguirlo. La vocazione è il riconoscere il Dio fattosi uomo e la conseguente necessità di seguire le Sue gesta, la Sua legge, il suo ‘unico’ comandamento: <<amatevi come io vi amo, come io vi ho amati>> (cioè morendo in croce per la nostra salvezza)
Vocazione è l’avere scoperto che l’unico modo per essere pienamente uomini è accettare l’amore del Signore che ci fa liberi e quindi felici.
Vocazione, quindi, è innamorarsi. È fare del vangelo la propria legge riconoscendola come l’unica che ci possa rendere liberi da ogni incrostazione ‘umana’ che ci rende schiavi di dei bugiardi. È innamorarsi dell’uomo in quanto tale, con i suoi limiti che lo rendono fragile verso l’alterità. La vocatio è la voce amorevole d’un padre che tiene alla salvezza dei propri figli. È amore incondizionato di quel Dio che si fece uomo per avvicinarsi a noi, di quel Dio che decise di salvarci per mezzo della nostra stessa umanità (caducità).
Vocazione, allora non può essere, in alcun caso, sinonimo di rinuncia. Dio. Quando chiama non toglie nulla, ma anzi aggiunge.
Vocazione, ancora, è l’avere raggiunto la felicità assoluta. È non aver bisogno d’altro che dell’amore del Padre che nutre i suoi figli con ogni prelibatezza.
E infine, vocazione è fiducia assoluta e certa sempre in Dio e negli uomini che da Lui provengono.
Tanti esempi, potremmo fare, per acclarare ciò che sopra abbiamo inteso dire. Tantissimi uomini che dopo aver conosciuto e risposto alla chiamata del Signore hanno lasciato tutto per seguirlo, ma non per rinuncia, non con tristezza per quel che han lasciato, ma anzi con gioia per essersi liberati del superfluo che li imprigionava: Francesco d’Assisi, Giovanni Bosco, Pio da Pietralcina, Antonio da Padova, e tanti, tantissimi altri che gioiosamente hanno riconosciuto la misericordia del Signore.

Francesco Romano

Nessun commento:

Posta un commento

Newsletter di Postillare


iscriviti cancellati