Superbe e uniche al mondo.Non ne esistono nemmeno nell'arte araba alla quale si ispirano, eppure son lì ad affascinare i turisti che, con il naso in sù, le ammirano e le ricordano per sempre associandole all'inebriante profumo degli agrumi, al dolce sapore della frutta martorana e alla fresca brezza marina. Sono le bellissime cupolette rosse che sovrastano le chiese di S. Cataldo, San Giovanni dei Lebbrosi e San Giovanni degli Eremiti e che sembrano baciare appassionatamente il cielo azzurro di Palermo. Non mancano in nessuna immagine che voglia rappresentare al meglio la città che le custodisce, diventandone l'emblema! Ma...non tutti sanno che la sorprendente unicità cromatica nacque da un "errore" durante i lavori di restauro iniziati intorno al 1880 e diretti dall'architetto Giuseppe Patricolo il quale rinvenendo un vecchio frammento di intonaco rosato lo interpretò come un "rosso sbiadito" piuttosto che un "bianco sporcato" dagli agenti atmosferici e dal tempo e ordinò alle sue maestranze di colorare le cupole di rosso.
Valentina Costa
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